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· A REGOLA D'ARTE

Un progetto per la tutela e la valorizzazione dei beni artistici
di Paolo Ferrario
Elettro,
Ott 2000, n°9

   
Il padiglione della Biennale di Venezia dedicato all'architettura degli Stati Uniti ospita un interessante contributo alla valorizzazione di beni artistici frutto di un illuminato rapporto tra imprese, istituzioni pubbliche e esperti di settore.
     
Nell'ambito della VII Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia la BTicino ha presentato il progetto denominato "A Regola d'Arte". Il progetto è l'esito di una complessa attività di ricerca svolta dall'azienda con la partecipazione di cinque università italiane (Milano,Venezia, Roma, Napoli, Palermo) e condotta in stretta collaborazione con alcuni architetti emergenti degli Stati Uniti come Greg Lynn e Hani Rashid.
 
La ricerca intende approfondire gli aspetti di compatibilità estetica e funzionale tra le nuove tecnologie impiantistiche e le strutture storiche di valore artistico, l'obiettivo che si propone è quello di "mettere i progettisti nelle condizioni di realizzare impianti tecnologicamente avanzati, attraverso sistemi integrati e dinamici, non invasivi, in grado di distribuire energia e servizi in ogni ambiente, da quelli di lavoro a quelli pubblici". L'attività di ricerca ha assunto fin dall'inizio un carattere interdisciplinare e per documentare lo stato di avanzamento dei lavori l'azienda ha scelto differenti strumenti di comunicazione. Vediamone alcuni.
     
Un libro fotografico dal titolo "Monumenti futuri" sottopone alcuni siti archeologici e alcuni monumenti italiani di fama internazionale all'interpretazione di prestigiosi artisti della luce. Il libro mette in evidenza il rapporto di queste testimonianze architettoniche del passato con i nuovi utenti, di volta in volta, semplici turisti, uomini del mestiere e tecnici di settore. L'idea di riprodurre fotograficamente questi episodi della storia architettonica è data dalla volontà di sottolineare il valore che la luce possiede nel momento percettivo dell'opera stessa e al contempo di documentare quel nuovo circuito di interessi sociali e culturali a cui è oggi sottoposto il passato e le sue memorie.
Un convegno dal titolo "Usi contemporanei dell'antico", tenutosi lo scorso Giugno a Venezia, ha visto la partecipazione di esperti statunitensi e italiani che hanno sostanzialmente concluso l'incontro sottolineando come il patrimonio architettonico e storico italiano sia un immenso tesoro non solo di bellezze ma anche di opportunità di sviluppo economico. Da questa semplice considerazione si è giunti al proposito, il passo è breve, che è necessario sviluppare interventi non invasivi per il recupero e la conservazione di questo patrimonio al fine di tutelare il bene nella sua integrità.

La tecnologia, anche quella impiantistica, deve evolversi verso soluzioni sempre meno invasive e più integrate al fine di personalizzare ogni intervento di tutela che deve recuperare significato e dignità scientifica. Non sono in gioco, si legge nei quaderni e nei comunicati prodotti appositamente dall'azienda, solo chiese e castelli, siti archeologici o ville e palazzi storici, ma esiste una edilizia minore legata più alla cronaca che alla storia della nostra penisola. Queste testimonianze della vita quotidiana necessitano di interventi prudenti e puntuali altrimenti rischiano di essere omologate alle esigenze del mercato immobiliare o del consumo culturale. L'attività di divulgazione della ricerca si è conclusa con la presentazione di un video, dal titolo "A Regola d'Arte: Monumenti Futuri" curato da Enzo Biffi Gentili. Il video, partendo dall'analisi fotografica, documenta lo stato e il possibile futuro di alcuni siti "adottati" dalla BTicino e scelti dai ricercatori come casi studio emblematici: le Corderie dell'Arsenale di Venezia, il Teatro alla Scala di Milano, la Basilica di San Clemente a Roma, Villa Nascimbeni a Palermo e il complesso archeologico di Pompei. Ciascuno di questi monumenti è stato scelto per alcune caratteristiche che lo rendono paradigmatico per gli interventi impiantistici cui può essere sottoposto: la sicurezza dell'edificio e dei suoi utenti, il trasporto e la distribuzione dell'energia, l'illuminazione e l'allestimento, il coordinamento tra vari sistemi tecnologici, l'automazione domestica.
     
Nell'ambito dello stesso progetto di ricerca una parte considerevole dei lavori è stata dedicata alla elaborazione di nuove strategie per la formazione e la sensibilizzazione dei professionisti del settore quali gli architetti, i progettisti tecnici e gli installatori. A tale scopo è stata messa a punto una "Guida alla formazione dei progettisti architetti all'applicazione ragionata della norma CEI per gli impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica".

La guida, promossa dal CEI e dalla BTicino,è stata elaborata da un comitato composto da sovrintendenti e progettisti che ha sottoposto ad un esame critico la normativa di settore.
Quest'ultima, infatti, prevedeva interventi lesivi del valore storico-culturale del manufatto architettonico in quanto venivano proposte misure di intervento standardizzate e indipendenti dal contesto di applicazione. La guida, distribuita dall'azienda su un supporto digitale di facile consultazione, compie una disamina dettagliata delle tipologie impiantistiche con un particolare accento rivolto agli apparati museali e alle tecniche di esposizione e presentazione al pubblico dei beni artistici. La guida prosegue con una indagine sul comportamento e sulle strategie di gestione del nostro patrimonio culturale, assunte sia degli organi amministrativi pubblici che da quelli privati e continua con una panoramica sulle tecniche adottate dai professionisti del settore per risolvere il difficile rapporto tra tecnologie impiantistiche e conservazione dei beni. La guida si rivela essere un utile strumento di lavoro per tutti coloro che scelgono di elaborare, di concerto con tutti i soggetti interessati alla tutela, strategie di intervento efficaci prescindendo da posizioni ideologiche che rivelano la loro fallibilità proprio a causa della distanza che mantengono dalla realtà degli interessi economici, istituzionali e terzi. La guida in questione è la testimonianza dell'esistenza di un mondo della produzione "illuminato", sensibile a bisogni altri rispetto a quelli individuati dalle canoniche strategie di marketing e capace di una visione di sintesi tra saperi diversi, non solo tecnico scientifici ma anche estetici e giuridici. Il testo, infatti, contiene costanti riferimenti all'evoluzione del concetto di restauro con una interessante esegesi di quei testi della normativa tecnica che ne hanno, nel tempo e con più o meno coscienza, cercato di interpretarne il senso e l'evoluzione culturale. Il progetto BTicino si è inserito a pieno titolo nell'ambito della Biennale di Architettura il cui titolo è "Meno Estetica, più Etica". Un invito a considerare l'architettura non solo come un oggetto ma come il frutto di un complesso processo decisionale a cui tutti i soggetti coinvolti conferiscono valore artistico. Una esortazione, dunque, ad operare nel rispetto delle nome deontologiche scritte e nell'ambito di quei valori tanto comuni quanto sottintesi a cui si può giungere solo operando secondo coscienza civile e sensibilità semplice. Un percorso possibile per restituire dignità alle professioni e al lavoro quotidiano di ciascuno di noi.