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· LA BONIFICA DEL CEMENTO-AMIANTO

di Paolo Ferrario e Gianfranco Ferrario
Materiali Edili,
Gen-Feb 2001,n°37
     
L'amianto e i suoi impieghi
L'amianto è un minerale a struttura fibrosa proveniente dalla decomposizione dei minerali del gruppo degli anfiboli. E' costituito prevalentemente da silicato di magnesio che, unitamente ad altre componenti, conferiscono all'amianto più o meno accentuate caratteristiche tecnologiche. In particolare l'amianto anfibolico, contenete silicato di calcio e piccole quantità di ossido di ferro, è resistente alle alte temperature, incombustibile, inattaccabile dagli acidi, ed ha una buona resistenza alla trazione.
 
L'amianto crisotile, invece, contiene piccole quantità di ossido di calcio, ossido di ferro, alluminio ed alcali che lo rendono meno resistente del precedente alle alte temperature ma offre una maggior resistenza alla trazione. Per le sue peculiari caratteristiche l'amianto ha trovato larga applicazione nei materiali da costruzione quali le tubazioni in cemento-amianto, le lastre di copertura dei tetti, sempre in cemento-amianto, ed è frequente individuarlo nei prodotti ignifughi o isolanti quali le tute protettive e le coibentazioni delle condutture. In commercio questi prodotti sono noti con i nomi Eternit, Fibrocemento, Isolit, Stabilit, Cornite ed altri.

Il degrado nel tempo di questi materiali, dovuto all'azione degli agenti atmosferici, ha come conseguenza la liberazione delle particelle di amianto incriminate. Tali particelle sono di natura fibrosa e per farsi un'idea delle loro limitate dimensioni è bene sapere che in un centimetro lineare si possono ipoteticamente allineare 250 capelli, 500 fibre di lana, 1.300 fibre di nylon e ben 335.000 fibrille di amianto.
 

Quando numerosi studi, ricerche e indagini statistiche dimostrarono l'esistenza di un rapporto causa-effetto tra l'inalazione di particelle di amianto e l'insorgere di un tumore polmonare (mesotelioma polmonare) molto grave, anche mortale, è scattato il provvedimento legislativo destinato a scongiurare quello che la matematica aveva detto a chiari numeri.

La consapevolezza del pericolo derivante dall'impiego di materiali contenenti amianto ha avuto come conseguenza, già intorno agli anni 70, sia la sospensione dell'attività di estrazione di questo materiale, che negli anni '60 aveva raggiunto circa 7.561.000 tonnellate a livello mondiale, sia l'impiego dello stesso in tutti quei prodotti che a contatto diretto o indiretto con l'uomo potessero comprometterne la salute. Nonostante ciò è rimasto il problema relativo all'esistenza dei materiali già in opera o in uso corrente che devono essere bonificati ossia resi innocui rispetto al danno che l'amianto contenuto può provocare
     
Procedure di bonifica del cemento-amianto    
La bonifica delle coperture in cemento-amianto può essere effettuata in accordo alle seguenti procedure: rimozione, incapsulamento, confinamento. La rimozione consistente nella asportazione della copertura in cemento-amianto e nella sua sostituzione con una copertura in adatto materiale. Questa procedura risolve radicalmente il problema ma presenta notevoli svantaggi quali un costo elevato, il pericolo di dispersione delle fibre di amianto durante i lavori di rimozione e la difficoltà dello smaltimento che deve essere effettuato in apposite discariche.
   
L'incapsulamento consiste nell'applicazione di prodotti atti a ridurre la liberazione delle particelle di amianto e può essere eseguito solo se la copertura è in condizioni di limitato degrado. E' una soluzione non definitiva che può dilazionare di 10 o 20 anni l'applicazione di soluzioni radicali. Ha tuttavia un costo limitato e non comporta problemi di smaltimento. Il confinamento (o sovracopertura) consiste nel sovrapporre alla copertura in cemento-amianto ulteriori lastre di copertura e può essere eseguita dopo che si sia verificata la stabilità della struttura soggetta all'incremento del carico. E' una soluzione non definitiva che richiede successive verifiche dello stato della sottostante copertura in cemento-amianto rimasta in opera e frequenti interventi di manutenzione.
     
Le soglie di qualità della vita    
Le indicazioni sulla nocività dei materiali usati nell'edilizia provenienti dal mondo della ricerca bioarchitettonica vengono spesso considerate il frutto di una prudenza eccessiva o la conseguenza di un rigore igienico che appartiene più alla inquinata cultura urbana che alla sana vita di campagna. Accade così che i consigli di questa disciplina siano il più delle volte disattesi dal mondo della progettazione che in molti casi, per risolvere i problemi connessi alla qualità della vita, rimanda a interventi più strutturali e di lungo periodo normalmente agiti dalle politiche di scala urbana o addirittura nazionale.
 
Tali interventi di carattere legislativo introducono concetti come quello di "limite al disopra del quale non si può" o "soglie al di sotto delle quali è possibile", locuzioni queste che risolvono il mai risolto problema filosofico se considerare la materia e il mondo fisico un discreto piuttosto che un continuo. E' il caso dell'amianto, per il quale la normativa prescrive che se viene riscontrata una presenza nell'aria circostante il manufatto di valori di dispersione delle fibre superiori a 100 mg/kg la rimozione diventa obbligatoria.

I tecnici, tuttavia, tendono a preferire alla rimozione la strada dell'incapsulamento o del confinamento, metodi questi ultimi, che garantiscono una condizione di inoffensività del materiale incriminato per circa 20 o 30 anni ma che rimandando alle prossime generazioni il problema dell'effettiva rimozione.
La scelta consigliata dai tecnici sembra essere, dunque, inopportuna ma risulta comprensiva solo se si indaga sulla effettiva consistenza ed efficienza del sistema di stoccaggio e sul conferimento del materiale cancerogeno nelle discariche che devono essere opportunamente attrezzate. Il problema vero sembra essere a valle dell'intervento di rimozione ovvero quando, stoccato l'amianto in un'area del cantiere, da quest'ultimo se ne diparte ad opera di agenzie di raccolta autorizzate. Sono gli alti costi per lo smaltimento che rendono questo provvedimento radicale poco praticabile, il consumatore finale (il condominio per esempio) si trova così a dover affrontare spese spesso insostenibili e si avverte la necessità di ottenere da parte degli Enti locali degli incentivi economiche che facilitino il rispetto della normativa vigente.
     

In caso di rinvenimento di amianto

   
Nel caso in cui, durante un intervento su un immobile, il committente, o chi per esso, riscontrasse la presenza di amianto la normativa vigente lo invita a fermare i lavori e ad incaricare il coordinatore della sicurezza, secondo quanto stabilito dal DM 494/96 all'art. 11, a predisporre, trattandosi di rischio particolare, un apposito piano di sicurezza da sottoporre alla Asl competente.

Successivamente una azienda specializzata potrà accertare l'effettiva natura del manufatto contenente amianto, mediante indagini documentali o analisi strumentali, e a predisporre un piano dei lavori contenente le modalità di intervento che, salvo i casi particolari contenuti nel DM del 6/9/94, potranno essere stabilite in accordo con la proprietà dell'immobile o con l'amministratore.

Tale piano dovrà essere approvato dall'organo competente. Se la strada scelta fosse quella della rimozione, al termine dei lavori l'azienda specializzata rilascerà al committente l'attestazione della conforme esecuzione dei lavori, ovvero un documento che certifica la bonifica dell'immobile e l'avvenuto confinamento del materiale in discarica.
   
Nel caso in cui la scelta fosse quella di mantenere in opera il materiale, il DM 6/9/94 obbliga il proprietario o l'amministratore dell'immobile a designare una figura responsabile le cui mansioni saranno quelle di: controllare periodicamente (almeno 1 volta all'anno) lo stato di conservazione della materia, tenere e una documentazione relativa alla ubicazione dei manufatti, predisporre le procedure di sicurezza per gli interventi manutentivi e di pulizia, informare gli abitanti sui rischi e sui comportamenti da adottare.

Anche questo programma di controllo e manutenzione subirà il nulla osta dell'organo di controllo e di competenza territoriale. Sarà compito, invece, del progettista dell'impresa specializzata predisporre, prima dell'intervento di incapsulamento o confinamento, una procedura che tenga conto delle recenti indicazioni contenute nel DM del 20/8/99 le quali si ispirano alle regole espresse dalle norme Uni 10686 e 10560
.Tale decreto fissa per legge le caratteristiche tecniche dei prodotti da impiegarsi per il mantenimento del cemento-amianto ed esclude ogni altro prodotto non conforme a tali caratteristiche.
 
Il decreto stabilisce quali cicli devono essere applicati e individua quattro tipologie di intervento che differiscono per il campo di applicazione ovvero in base alla natura della copertura da trattare che può essere: a vista dall'esterno, a vista dall'interno, non in vista (sotto un intervento di confinamento), ausiliario (a supporto di un intervento di rimozione). Numerose aziende hanno messo in commercio prodotti che rispondono ai requisiti richiesti da queste norme e pubblicano un'ampia documentazione tecnica che ne illustra le modalità di messa in opera e le procedure manutentive. Vediamone alcuni.
     

Prodotti e sistemi per la bonifica delle coperture in cemento-amianto

 
Imper Italia - Asbestop - Sistema incapsulante per coperture in cemento-amianto. Come risulta dalla esauriente documentazione tecnica della Imper Italia, il sistema consiste nell'applicazione di prodotti impregnanti e ricoprenti così come previsto dal DM 6/9/94. In accordo al recente DM 20/8/99, i cicli di applicazione "a vista all'esterno", "a vista all'interno", "non a vista" e "ausiliario" vengono soddisfatti con l'impiego di due o quattro prodotti messi in opera secondo una sequenza definita con precisione dall'azienda. I prodotti sono i seguenti: Asbestop Primer è l'agente consolidante da usare nelle zone in cui si renda necessario un preventivo consolidamento della superficie. Viene utilizzato come trattamento che precede la rimozione dei manufatti in cemento-amianto. Asbestop Fondo Bio elimina gli organismi vegetali che possono essere presenti sulle lastre in modo da evitare l'asportazione meccanica degli stessi. E', inoltre, la base di ancoraggio per il successivo prodotto incapsulante. Asbestop Bianco o Grigio sono i due prodotti incapsulanti con elevate caratteristiche di resistenza meccanica e di resistenza all'invecchiamento. I due colori sono distinti per meglio definire la procedura di manutenzione, quest'ultima diventa necessaria quando il colore dello strato sottostante diventa visibile per erosione dello strato superiore. Asbestop SMA è, infine, un agente fissativo da usare preliminarmente alle operazioni di rimozione.
     

RDB - Tamarnit - Sistema di confinamento per coperture in cemento-amianto.

La RDB propone un sistema completo per il confinamento costituito dalle lastre Tamarnit che possiedono una scocca di polistirene con rivestimento a base di cotto. Queste vengono fissate sulla copertura in amianto dopo averla trattata con un fissativo inorganico, il Tamartex, che ha il compito di rendere inerti le fibre di cemento. Tamartex è un fissativo inorganico che esplica l'azione coprente avvolgendo e immobilizzando le fibre di amianto in una matrice vetrosa. Le fibre subiscono una trasformazione chimica che ne altera la struttura cristallina, le fibre si gonfiano e la loro pericolosità si riduce. L'applicazione è a spruzzo. La copertura in amianto, così trattata, può essere ricoperta da delle lastre che prendono il nome di Tamarnit e vengono prodotte nelle versioni C o P con differenti caratteristiche di resistenza meccanica. Tamarnit "C" è una lastra in polistirene sinterizzato di densità pari a 25kg/mc, di 6cm di spessore, ed è ricoperta da materiali polimerizzati in grado di conferire elevate caratteristiche di resistenza meccanica. Lo strato esterno esposto agli agenti atmosferici è costituito da un rivestimento a base di cotto resistente agli agenti aggressivi e alle sostanze inquinanti. Ogni lastra pesa circa 4kg/mq ragion per cui è maneggevole e veloce da posare mentre la sua elevata flessibilità le consente di adattarsi a tutte le coperture comprese quelle curve. In alternativa è possibile usare Tarmanit "P", una lastra con le medesime caratteristiche della precedente Tamarnit C ma al suo interno vengono posizionate in fase di produzione dei listelli di legno. Grazie all'inserimento di questi listelli la lastra Tamarnit "P" può essere pedonabile dagli operatori fino ad un interasse degli appoggi di 100 cm ed a richiesta sino a 175 cm. La leggerezza si mantiene ottima (circa 8kg/mq). Completano il sistema alcuni pezzi speciali utili a risolvere il problema relativo alla conformazione del colmo e alla volontà di mantenere permeabile alla luce parte della copertura mediante un lucernario.

     
Ekorol - Industria Prodotti Chimici ed Ecologici    
Ekorol ha messo in commercio una linea di prodotti per la bonifica dell'amianto testati da Enel S.p.a. Divisione e Produzione. Tutta la gamma dei prodotti qui citati è coperta da polizza R.C. per un massimale di un miliardo. Econvertor è un prodotto ignifugo di Classe 1 incapsulante elastomerico a base di copolimeri acrilici per l'amianto compatto e cemento-amianto (Eternit). Forma un rivestimento elastico idrorepellente ed impermeabile e consolida lo strato superficiale della copertura. Econvertor A è un incapsulante per superfici interne in cemento amianto che ingloba e blocca le fibre di amianto presenti nelle coperture e pennellature. Econvertor E, anch'esso ignifugo e di Classe 1 è un rivestimento incapsulante elastomerico, a base di copolimeri acrilici in dispersione acquosa, monocomponente, impermeabilizzante, resistente al contatto accidentale con oli lubrificanti, grassi, carburanti ecc. Econvertor R viene utilizzato per la rimozione ad umido, detta anche scoibentazione, di qualsiasi tipo di coibentazione ed isolamento contenente amianto, lana di roccia, di vetro, di ceramica, minerali ed artificiali in genere. Econvertor P serve per l'abbattimento di fibre di amianto e minerali aerodisperse negli ambienti contaminati. Consente le operazioni di analisi per la certificazione di restituibilità dei locali bonificati. Se viene usato dopo interventi di scoibentazione fissa ed ingloba le fibre di amianto, lana di roccia, di vetro ecc. rimaste sui supporti dopo l'intervento. Econvertor T viene impiegato prima della rimozione ad umido per il trattamento dei terreni contaminati da fibre di amianto e minerali. Consente, prima e durante la rimozione e l'insacchettamento di immobilizzare ed inglobare le fibre in essi contenute. Econvertor TS è stato studiato per la bonifica delle cave di amianto dimesse. Lavora penetrando in profondità, immobilizzando e stabilizzando le fibre di amianto e minerali aggregandole ai granuli di terreno. Ekoblock S è un incapsulante per il trattamento prima della rimozione del cemento-amianto Eternit.Imprigiona e sigilla in una matrice plastica le fibre di amianto. Il prodotto permette di rimuovere le lastre evitando la dispersione delle fibre di amianto nell'ambiente. Econvertor PA è un pulitore pronto all'uso, a base di tensioattivi emulsionanti e biodegradabili, particolarmente indicato per la rimozione ad umido di sporco organico, funghi, licheni, sostanze oleose, fuliggine fumi industriali presenti sui supporti in cemento-amianto. L'applicazione del prodotto consente di pulire le superfici interessate con notevole risparmio di tempo e di mano d'opera, un'ottima penetrazione ed ancoraggio del primer.
     
RPM Italia    
Allumanation 301 è un rivestimento monocomponente a base di bitume composto da pigmenti di alluminio puro, fibra di gomma ed olii gilsonitici. Il prodotto coperto da brevetto e garantito per 10 anni viene impiegato soprattutto quando il fibrocemento è degradato e friabile, gli olii gilsonitici contenuti nella soluzione penetrano nel fibrocemento bloccando le particelle inquinanti mentre lo scudo metallico d'alluminio che si forma in superficie protegge per lunghi anni la superficie trattata. Allumanation 301 è un rivestimento che riflette i raggi ultravioletti del sole dell'85% riducendo di circa 20°C la temperatura alla base delle superfici trattate. Questo comporta un beneficio consistente in estate ed una diminuzione della dispersione del calore in inverno. La pellicola una volta messa in opera è asciutta e praticabile. Solar Gard è una pittura acrilica al 100% monocomponente. Il prodotto resiste agli acidi ed agli alcali, non è tossica ed è completamente inodore. La pellicola riempie le crepe anche sottili e può essere ritoccata anche dopo molto tempo dall'applicazione. Solar Gard può essere applicata a pennello, a rullo ed a spruzzo su superfici pulite. Prima bisogna applicare due mani diluite con acqua in ragione del 35% la prima e in ragione del 25% la seconda. L'incapsulamento delle lastre in fibrocemento richiede una quantità per le due mani di 0,5 kg/mq. Subito dopo l'applicazione è necessari lavare gli attrezzi con acqua mentre, dato il forte potere di adesione della pittura è consigliato proteggere mobili e macchinari.
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Le disposizioni legislative vigenti    
In Italia la legge 277/91 specifica il comportamento e i provvedimenti che l'impresa deve assumere per il mantenimento di condizioni di lavoro in sicurezza in caso di rinvenimento di amianto. Sono indicati i dispositivi di protezione individuale obbligatori ecc. La legge 257/92, che recepisce varie precedenti direttive CEE, oltre a regolamentare l'estrazione, l'importazione e l'utilizzazione dell'amianto e dei prodotti che lo contengono, precisa quali siano i provvedimenti da adottare per la decontaminazione e bonifica delle aree interessate dall'inquinamento da amianto. Il successivo decreto DM del 6/9/94 definisce, per quanto concerne la bonifica delle coperture in cemento-amianto, le tre procedure di intervento: rimozione, incapsulamento, confinamento (o sovracopertura). Più recentemente il DM del 20/8/99 fissa per legge le caratteristiche tecniche dei prodotti da impiegarsi per l'incapsulamento del cemento-amianto.