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· METALLO SUL TETTO

Il recupero di una copertura degradata
di Paolo Ferrario
Recuperare l'Edilizia,
Giu-Lug 99, n°10
     
Il gioco competitivo dei materiali a conquistare progressivamente sempre più spazio e importanza nel mondo delle costruzioni è una possibile chiave di lettura della storia della forma architettonica. Questo aspetto, meno leggibile nell'architettura "colta" dove le resistenze culturali all'innovazione tecnica condizionano la progettazione, è più visibile nel mondo dell'edilizia corrente dove esigenze funzionali e convenienze economiche inducono il progettista a rivolgere una maggiore attenzione alla produzione di nuovi componenti per l'edilizia. È il caso dei manti di copertura.
 
Questo importante componente del progetto, fino a qualche decennio fa appannaggio quasi esclusivo in Italia dell'argilla cotta e dei materiali lapidei, è oggi teatro della sempre più forte concorrenza del vetro, del rame e dell'acciaio, materiali che un tempo svolgevano ruoli estranei a quelli della protezione dalle intemperie e dai raggi solari. La lattoneria, accessoria alla copertura fino a ieri, oggi ne ha conquistato tutte le superfici, piane o verticali che siano. Questo fenomeno, fortuna dei lattonieri e nuovo mercato per quelle ditte che trattano e lavorano i metalli, è tanto più evidente quanto più diventa necessaria, nell'economia della costruzione, la riduzione dei costi di messa in opera e di manutenzione delle coperture. L'esempio che qui presentiamo illustra una tipica applicazione di pannelli prefabbricati a sostituzione di un precedente manto di copertura in fibrocemento.
     
Le particolari condizioni di degrado nelle quali si trovava la copertura di questa villa, posta sulle falde dell'Abetone ovvero in un ambiente difficile dal punto di vista climatico, hanno reso necessaria la sostituzione integrale del manto di fibrocemento e una verifica dell'ortogonalità del reticolo dei listelli sottostanti. Successivamente sono stati installati nuovi canali di gronda, le scossaline ed altri accessori come gli aeratori, i camini ecc. Il prodotto utilizzato per il manto vero e proprio è Tegostil della omonima azienda. Tegostil è un pannello microventilato prefabbricato disponibile in rame, acciaio o alluminio, dove la funzione di protezione dagli agenti atmosferici è svolta da una lastra ondulata e stampata mentre un pannello sottostante, in polistirene espanso a cellule chiuse ed autoestinguente di classe 1, svolge la funzione di isolamento termico. I fogli, prodotti in moduli standard di 1150 - 2200 - 3950 mm di lunghezza, vengono stampati in forma di coppo non solo per richiamare alla memoria l'antica conformazione delle superfici di copertura ma anche per facilitare gli incastri tra lastra e lastra.
     
I pannelli sono stati posati partendo dalla linea di gronda, disponendoli poi in successione rispettando i sormonti con la lastra contigua. Disposte le lastre e verificati gli incastri è stato poi possibile fissare più stabilmente il manto ai listelli sottostanti con appositi gruppi di fissaggio. Le viti sono state collocate nelle zone di sormonto dove l'azione del vento può essere più pericolosa e nelle zone centrali, in corrispondenza dei listelli. In entrambi i casi i fissaggi attraversano le lastre in corrispondenza della parte alta dell'onda prestampata. Gli eventuali eccessi in lunghezza che si sono verificati in corrispondenza della linea del colmo del tetto sono stati rifilati dopo la posa. La leggerezza delle lastre, in questo caso essendo in rame pari a 8kg/m2, e l'adattabilità del prodotto anche a pendenze vicine alla verticale, hanno consentito di risolvere punti critici e discontinuità delle falde.Per quanto riguarda lo strato di isolante un annoso problema è quello dell'umidità che si forma per risalita capillare dell'acqua attraverso i giunti. Nel caso di Tegostil questo strato isolante combacia con l'intradosso delle lastre ma l'inconveniente è risolto grazie ad una serie di microcanalizzazioni che favoriscono la circolazione dell'aria dalla gronda verso il colmo, eliminando così fenomeni di condensa e asciugando lo strato di isolante.
 
     
Sulle lastre sono state poi fissati a passo regolare, i tradizionali fermaneve mediante viti a passo legno che, passando attraverso la lastra e l'isolante, raggiungono i listelli.
     
Si ringrazia per l'accuarta messa in opera di Tegostil: Impresa Erio Bruni Via del Genio 5/14 40135 Bologna